Lo scorso anno sul Canale del TedX il suo intervento è stato tra i più visti al mondo.
Dalla ricerca nei laboratori alla stand up comedy. Dai video da milioni di views su Youtube ai libri per Mondadori. Dalle trasmissioni in Tv ai podcast su Audible passando per Pechino (Express).
Barbascura X (il suo nome vero se lo tiene zitto zitto) è famosissimo sul web. E quando ho saputo che vene da Taranto “sono rimasto”.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia. Ed eccola qui.
…
Caro inchiostro di Puglia,
non trovi che sia ironico? Così, spaparanzato sul divano, impugno questa penna digitale per scriverti una lettera che non serve imbucare.
Sembra un’operazione pigra, ma nonostante la staticità della cosa mi sto concedendo un viaggio unico tra i ricordi.
Il mio non nome è Barbascura X… e no, non lo so manco io cosa sono di preciso. Provare a spiegare il mio lavoro è come cercare di spiegare al mio gatto perché non possa continuare ad ingozzarsi: molto difficile, e a tratti insensato.
Diciamo che sono un chimico, divulgatore scientifico, scrittore, autore televisivo, monologhista e tostapane radioattivo.
Certo, un tempo ero semplicemente un bambino.
Giocavo, studiavo, vivevo in quel di Taranto, in un flusso di coscienza involontario come quello che solo i bambini hanno. Non sapevo cosa avrei fatto da grande. Il mondo era piccolo e perfetto, scandito da amici, il sudore, il sogno di diventare una rockstar e lo studio della chimica.
Ricordo bene quel giorno. Avevo 18 anni, e scoprii che i miei amici di una vita sarebbero tutti partiti. Avrebbero abbandonato Taranto, o Taranto aveva abbandonato loro.
Si erano diplomati, e partivano per l’Università. Così, involontariamente, mi mostrarono l’uscio per un mondo che non avevo mai davvero preso in considerazione fino ad allora.
Partirono tutti, e l’anno successivo toccò anche a me.
Fu come scivolare. In principio fu un timido inciampo, poi rotolai giù dal dirupo senza controllo e inaudita semplicità.
Mi laureai in chimica a Bari e specializzai a Bologna, ma il mondo era ormai così piccolo nella sua grandezza che mi concessi anche di studiare in Francia e scrivere la tesi al Trinity College di Dublino. Cambiai idea mille volte. Altro che rock star, io volevo fare ricerca!
E così feci. Iniziai a lavorare a Parigi dove brevettai nuovi dispositivi per curare l’arteriosclerosi, poi vinsi una borsa di studio per un dottorato e viaggiai in tutta Europa facendo ricerca su nuovi materiali da fonti rinnovabili. Ero molto felice.
Ma poi successe ancora, cambiai di nuovo idea. Alcuni aspetti del lavoro che facevo mi avevano stancato, ed intanto la mia vita parallela stava prendendo piede… ah già. Quale vita parallela?
Non ti ho detto che per tutto questo tempo ho continuato a fare “cose” sul web. Raccontavo storie, raccontavo la scienza (o meglio la “scienza brutta”). Amavo farlo.
Finito il dottorato ho iniziato a girare l’Italia con spettacoli comici sulla scienza, a scrivere libri, realizzare video, e arrivai addirittura a lavorare da inviato per la Rai, ad avere i miei spazi su Comedy Central ed il mio programma su Dmax.
A pensarci non ci credo. Mi sento ancora quel ragazzino confuso che si sfondava di pucce in centro e sognava di vivere delle proprie passioni. Nemmeno sapevo quali fossero queste passioni, eppure ci speravo… Oh, vai a vedere che ce l’ho fatta davvero!? Come diavolo è possibile?
Non lo so, ma dedico questa lettera a tutti quelli che non sanno cosa diventeranno da grandi. Non preoccupatevi, non lo sa nessuno. Cambiate pure idea, l’importante è che alla fine siate felici.
Io lo sono.
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